Palazzo Fulcis, Belluno, 17/09/2021-19/01/2022
L’esposizione è stata allestita dal 17 settembre 2021 al 19 gennaio 2022 in Palazzo Fulcis a Belluno nell’ambito del progetto Interreg Italia-Austria “KLANG. Spade di leoni e aquile” di cui il Circolo era partner. Racconta la produzione delle spade nel territorio bellunese a partire dall’estrazione del minerale fino alla realizzazione delle armi bianche nelle fucine che un tempo sorgevano lungo il corso del torrente Ardo e al loro utilizzo nei trattati d’epoca.
La mostra ospita per la prima volta in territorio bellunese, una spada prodotta da Andrea Ferrara, uno dei più celebri spadai, nella seconda metà del Cinquecento o prestata per l’occasione dal Museo Poldi Pezzoli di Milano.
Anno 1578. Nella città di Belluno il mercante inglese Lancillotto Rolanson e il gentiluomo Giovanni Brone, suo conterraneo, stipulano un contratto con i maestri spadai Andrea e Zandonà Ferrara per la fornitura di 72.000 spade in dieci anni. È la più nota delle testimonianze d’archivio che conservano traccia di una storia importante, quella della produzione di lame di armi bianche in un distretto che comprendeva Belluno, Santa Giustina, Feltre, Fonzaso, Ceneda e Serravalle, Sacile. Una produzione che per quantità e qualità era in grado di varcare i confini della Repubblica di Venezia e di aprirsi all’Europa, entrando in competizione con i più famosi centri spagnoli e tedeschi. E che tra fine Cinquecento e inizi Seicento conobbe forse il suo canto del cigno, per poi esaurirsi rapidamente prima ancora della caduta della Serenissima. Di questa storia il tempo ha cancellato quasi del tutto le tracce dal territorio, ma le armi uscite dalle antiche fucine si conservano numerose in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero – una piccola selezione è esposta qui a Palazzo Fulcis, nella Sala degli Spadai. E negli archivi i documenti ne custodiscono la memoria, come fili che attendono di essere pazientemente riannodati, per tornare a raccontare.