Belluno, Palazzo Fulcis, 09/10 – 11/12/2022
A 50 anni dalla sua scomparsa, Dino Buzzati torna nella città dove era nato con la materia viva della sua creatività visuale. Lo fa con una mostra che intende analizzare il più sistematicamente possibile il processo creativo di Buzzati pittore, partendo dal primo abbozzo di un’idea fino all’opera finita, presentando (anche con alcuni inediti) le diverse tecniche utilizzate nel corso della sua lunga attività pittorica, dagli anni Venti fino al 1971, dal disegno fino ai multipli degli ultimi anni, i mezzi espressivi e i supporti a cui è ricorso nel tempo, l’evoluzione della sua firma, le tematiche che più hanno caratterizzato il suo mondo, la maturazione graduale di un’idea tra prima intuizione, ripensamenti e modifiche, fino all’approdo finale con la progressiva fusione di parola e segno, esemplificata al massimo dal “Poema a fumetti” del 1969 e da “I miracoli di Val Morel” del 1971.
Non manca una sezione dedicata alla “bottega” di Buzzati, cioè alle due donne che in tempi e modi diversi lo hanno affiancato a volte nella sua attività artistica.
Infine, alcune teche presentano le rare copertine dei libri di Buzzati illustrate con i suoi quadri pubblicate durante la sua vita (dal 1972 accadrà più spesso) mentre le ultime contengono alcuni libri con le sue caratteristiche dediche, mai banali, tracciate con quel corsivo calligraficamente pittorico, fino all’ultima, finora inedita, scritta il giorno in cui entrava nella clinica milanese da cui non sarebbe più tornato.